Martedì 19 settembre ripartono i corsi per il settore giovanile della Cardatletica;
Per ulteriori informazioni: info.cardatletica@gmail.com
Trataka, una pratica a lume di candela.
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- Creato Giovedì, 25 Dicembre 2014 10:30
- Accendiamo una candela in una stanza buia, con grande cura della sicurezza nostra e dell'ambiente (evitare gatti attorno... per esperienza personale!). La fiamma va posta all'altezza degli occhi, a una distanza circa 40 cm. Togliere gli occhiali e, soprattutto, le lenti a contatto.
- Sediamoci in una posizione comoda, che consenta di stare fermi immobili, con la schiena ben eretta - va benissimo stare in vajrasana oppure su una sedia.
- Iniziamo chiudendo gli occhi, e facciamo respiri lunghi, lenti e profondi. Con calma, rilassiamo il corpo e lasciamo che si sciolgano le tensioni.
- Restando immobili, apriamo gli occhi e fissiamo la fiamma della candela, resistendo senza sbattere le ciglia o muovere le pupille, nonostante il bruciore. Fissando la candela, occhi iniziano a lacrimare, ed è un processo di pulizia. E' importante ricordare di respirare e non contrarsi: non è una guerra con gli occhi che si vogliono chiudere, è una pratica di serenità!
- Quando sentiamo bruciore intenso e fatica negli occhi, li chiudiamo e ci concentriamo sull'immagine che resta fissa sulla retina (come quando guardiamo il sole).
- Appena l'immagine svanisce, riapriamo gli occhi e fissiamo di nuovo la candela. Si può iniziare a praticare Trataka per qualche minuto, e aumentare via via il tempo.
- Infine, diamo agli occhi chiusi qualche minuto di riposo praticando il "palming", che consiste in sfregare i palmi delle mani e poggiargli sugli occhi chiusi (Leila ci direbbe che è ideale per gli studenti... e per chi legge tanto, magari al pc).
Dhyana: yoga e meditazione
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- Creato Giovedì, 18 Dicembre 2014 10:55
Sono immagini di individui che possono permettersi di vivere nel presente, di lavorare su di loro per avere mente e corpo orientate in un’unica direzione.
A noi noi no.. anzi, la meditazione ci sembra qualcosa di terribilmente difficile e contrario alla nostra vita, fatta di problemi concreti e di impegni che si accavallano, di imprevisti. Eventualmente associata a foto di relax in luoghi esotici bellissimi oppure di lusso.
Perchè abbiamo come soluzione i momenti di pausa, le vacanze, l’attimo di stacco. Come se la nostra vita fosse fatta di tuffi, apnea e nuoto sotto l’acqua, quindi emersione, relax a bordo vasca, poi un tuffo e via di nuovo.
Eppure.. io credo che chi corre abbia sperimentato la meditazione molte volte..… Se ci pensate, è l’atteggiamento che teniamo in gara, è quello dell’ultimo km, è quello che ci porta fuori da un momento di crisi… Tutti noi abbiamo la meditazione nella nostra vita, magari senza esserne consapevoli! Quando siamo concentrati nel qui e ora, assorbiti da un film, da un racconto, da una partita.
La pratica yoga, quindi, può aiutarci a recuperare questo “essere meditanti” che sperimentiamo per caso come renderlo uno stile di vita. Per i momenti difficili, proprio per quelli. Ma anche per vivere a pieno le gioie, che sono una parte importante della vita!
PS Una bella lettura per le vacanze di Natale? "Commento agli yoga sutra di Pantanjali", scritto dal Maestro B.K.S.Iyengar. E' un modo avvincente scoprire lo yoga nella sua unicità. Il link porta all'edizione on line, che ne consente una lettura parziale.
E adesso si pratica yoga!
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- Creato Giovedì, 11 Dicembre 2014 10:57
Chi corre tende a valutare la sua attività in km,.. Il mio invito è ad aggiungere qualche ora di allenamento da fermi! Il 2015 potrebbero essere un anno dove trovare spazio per il tappetino, oltre che per le scarpette. Dove stare fermi non vuol dire essere deprivati di attività fisica, ma... dare spazio a gesti lenti e consapevoli, a respirazioni profonde, a momenti dove il corpo recupera e la mente si raccoglie.
Ho quindi deciso di usare questo giovedì per proporvi un esempio strutturato di pratica, mettendo insieme le asana di cui ho parlato in questi mesi. Potrebbe essere una giusta attività nel giorno in cui non è previsto correre (ottenendo così una bella scusa per non essere infastiditi!). Per ogni asana, trovate il link al post che la spiega.
Adesso, prendetevi almeno una ventina di minuti per voi!
1- Un giusto inizio con SHAVASANA! Perchè siamo sempre tesi, veloci e pieni di cose per la mente. E' bello e utile fermarci e darci almeno 5 minuti di rilassamento profondo. Alla fine, aprire gli occhi e ripartire con lentezza allungandosi e stirandosi a fondo.
2 - Poi, con calma, passare in VAJARASANA. Nasce così un bel momento di allungamento e attenzione ai muscoli delle gambe, ai piedi, alle caviglie. Si puo' tenere la posizione a piacere, magari con la diversa posizione dei piedi.
3 - Sempre nella posizione inginocchiata, dedicarsi al PRANAYAMA, alla respirazione, per qualche minuto. Un aspetto importante, da curare sempre, che torna utile correndo.
4. Arriva il momento di alzarsi, con calma e lentezza, senza perdere il contatto col respiro. Arriva il momento della regina delle posizioni in piedi, TADASANA. Un'asana facile e quasi istintiva, da fare senza limiti di tempo, proprio perchè è essenziale per noi runner: ci consente un bel controllo delle tensioni, una verifica di quali punti del corpo curare, rilassare, magari continuando con la respirazione lenta, lunga e profonda.
5. Adesso ci sta bene un allungamento laterale, con TRIKONASANA. Movimenti leggeri, lenti, con l'attenzione sui muscoli che vengono allungati, e con almeno cinque respiri per lato.
6 - E quindi il ritorno al rilassamento in SHAVASANA, cui dare altri 5 minuti.
Troppo relax? Poca fatica? Una volta ogni tanto ci sta: oltre ai futuri km, uno spazio di attività da fermi potrebbe essere una bella sfida per il 2015, no? Allora buona pratica!
A NATALE NON CI SI FERMA
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- Creato Lunedì, 08 Dicembre 2014 21:56
- Scritto da SPOTI OMAR
E' tempo di Natale, ma i cardatleti non si fermano e continuano a correre ed allenarsi...
In particolare, l'apparizione c'è alle gare dedicate a Babbo Natale, iniziate otto anni fa con la 1a edizione della Babbo Natale Running, rifocillata tre anni fa con le gare di Buguggiate e Besozzo e ampliata quest'anno con l'aggiunta di Varese e dei prossimi giorni, tra cui quella del 17 ad Azzate.
Per i nostri colori, Giovanni Vanini bissa il secondo posto, imponendosi a Buguggiate ed a Besozzo
La Lory, il Soxj, La Vania e famiglia e il Vincenzo e famiglia fanno invece comparsa nella storica di Tradate.
Aspettando la foto e il pranzo sociale, aggiornateci sulle gare da voi svolte o su quelle a cui intendete partecipare inviandomi una mail qui : Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
La parola a.... la "Scimmia Yoga"!
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- Creato Giovedì, 04 Dicembre 2014 10:58
E' un sito dove trovare indicazioni per praticare lo yoga.
E' un canale youtube, dove trovare un vastissima scelta di video di yoga, che vanno da una singola asana a una sequenza per un problema specifico, dalla pratica completa di un'ora a quella per i diversi momenti della giornata.
Il progetto "Scimmia Yoga" è di Sara Bigatti, un'istruttrice originaria di Milano, di 36 anni. Visitando il sito, mi ha subito affascinato l'obiettivo che si è data : "Il mio sogno come insegnante è quello di poter, con la mia passione e condividendo la mia esperienza, poter ispirare nuovi yogi, come ha fatto la mia maestra con me. I miei video sono tutti creati in quest’ottica…ovviamente sono delle piccole gocce nel mare dello Yoga, ma spero comunque che vi possano essere d’aiuto nel vostro percorso per la Felicità!".
Credo che chiunque abbia cercato qualcosa di yoga su Internet sia "cascato" nei video della Scimmia. Ho quindi scritto a Sara, perché ero molto incuriosita e volevo conoscere il percorso che l'ha portata a idearli. Lei mi ha risposto così:
"Io viaggio molto e non sempre ho la possibilità di
frequentare lezioni in una scuola di Yoga, quindi uso tantissimo Internet per trovare lezioni online. Parlando poi con degli amici in Italia, ho capito anche quanto, per loro che non vivono in grandi città, fosse difficile trovare delle scuole di Yoga dove poter praticare con costanza.
Mettendo insieme le varie cose, ho pensato che fare dei video di Yoga sarebbe potuto essere il modo migliore per dare la possibilità a più persone di praticare Yoga. Credo che fare Yoga sia assolutamente il modo più semplice per rientrare in contatto con se stessi e riuscire a vivere con più gioia. Per me questa è stata veramente una scoperta eccezionale e mi rende ancora più felice l'aver la possibilità di condividerla."
L'idea è poi diventata un successo, e a dirlo sono i numeri:
"I dati che credo siano più interessanti sono quelli relativi al canale di YouTube, che è online dal 2013. Ad oggi conta 779.438 visualizzazioni e 8.538 iscritti. Un dato che trovo molto positivo è che il 40% di questi utenti sono uomini, e questo mi fa molto piacere, perché significa che anche loro si stanno avvicinando a questa disciplina, che per anni erroneamente è stata considerata prettamente femminile."
A questo punto, non ho resistito a chiederle perché una scimmia come testimonial! E ho avuto un'altra risposta interessante:
"La scelta della Scimmia come logo del mio progetto è stata dettata dalla voglia di comunicare chiaramente il mio modo di vivere lo Yoga. Per me l’incontro con questa disciplina è stato un momento di radicale cambiamento, che ha portato gioia e tantissima energia nella mia vita; il logo quindi doveva essere per forza qualcosa di allegro e veramente vivace. La scimmia mi piaceva, perché dà l'idea di energia e di movimento e ho pensato che fosse un'ottima metafora per presentare il mio progetto. Una volta poi che ho iniziato a disegnare le prime bozze del logo, ho capito che era proprio quello che stavo cercando"
La scimmia prevede anche un video dedicato al post corsa.... E aggiungo che Sara insegna Vinjasa Yoga, e lei stessa ci spiega come possa essere molto interessante per chi corre:
"è uno stile dinamico di Yoga. Il ritmo della pratica segue il ritmo della respirazione ed ogni movimento è un’inspirazione o un’espirazione. Le posizioni, Asana, sono collegate tra loro in modo fluido, rendendo la pratica dinamica".
Vi invito quindi a visitare il sito, soprattutto provare a praticare con i video. E per domande e dubbi potete scriverle alla sua mail Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. (esattamente come ho fatto io per fare quest'intervista). La scimmia yoga è gentilissima e sempre pronta a rispondere!
Vrksasana.. l'Albero che è in noi
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- Creato Giovedì, 27 Novembre 2014 11:01
L'albero parte da Tadasana. Vi metto il consueto link allo Yoga Journal per una puntuale spiegazione di questa posizione.
La mia passione per l'Albero non è recente, e solo da poco lo pratico quasi tutti i giorni. E' un'abitudine nata per avere maggior stabilità nella corsa. Sono una "finta" pronatrice, ho le caviglie coi legamenti allentati e fasulli (definizione dell'ortopedico!), che fanno "crollare" il piede all'interno quando l'appoggio.
Poi,, come spesso accade nello yoga, la pratica regolare di una posizione apre un mondo.
L'albero mi ha fatto scoprire la sensazione di leggerezza in una posizione di equilibrio, al punto che il mio obiettivo attuale è praticarla a occhi chiusi, con la massima concentrazione in me. E poi quest'asana porta a essere proiettati verso l'alto e, allo stesso tempo, ben radicati a terra.
Solitamente uso il nome sanscrito per le posizioni, ma per l'albero mi piace usare il nome tradotto
Un baobab in Malawi. |
nella mia lingua, per avere sempre evidente il suo valore simbolico. Perché un albero ci stupisce con la sua presenza. Un albero è una grande chioma che poggia su un tronco apparentemente sottile. Un albero ci nasconde un mondo nella terra, una trama di radici che lo sostengono e lo rendono vivo. Un albero cambia con le stagioni e resta sempre se stesso.
E quindi, in quest'asana, il piede si radica nella terra, la gamba diventa il tronco. E se ci sono problemi di equilibrio, si può "seminare" l'albero, iniziando a praticarlo con un appoggio semplificato.
E poi le braccia.... ci sono tante posizioni delle braccia quanti alberi ci sono al mondo! Possono essere tenute come nella mia foto, per il massimo lavoro di equilibrio e di allungamento della schiena. Oppure nel tradizionale saluto, unite davanti al cuore. Ed anche estese di lato, per avere stabilità, oppure allungate in alto..
E quindi.... iniziare un giorno con l'Albero, è un bel modo di riprendere contatto con la realtà e con tutto quello che è cielo e sogno, inclusi i nostri obiettivi nella corsa. Buona pratica!
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