Prossima gara sociale domenica 24 a Cadrezzate

Martedì 19 settembre ripartono i corsi per il settore giovanile della Cardatletica;
Per ulteriori informazioni: info.cardatletica@gmail.com 


Il settore giovanile riparte il 19 settembre: per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Il primo Chakra: le nostre radici (e i nostri piedi...)

Ma com'è fatto un chakra? Andiamo per ordine, e quindi partiamo dal primo!  Sono sette centri di energia dinamica collocati lungo la spina dorsale, e hanno ognuno un "ruolo specifico", andando così a incidere su emozioni, comportamenti, aspetti fisici. E' interessante la corrispondenza che hanno con il sistema endocrino, e infatti ognuno di loro corrisponde a una ghiandola o a un plesso dei nervi.



MULADARA

Il suo nome in sanscrito significa "radice", ed è collocato alla base della spina dorsale.  E' di colore rosso. Dal punto di vista simbolico, rappresenta il radicamento, il contatto con la  nostra vita quotidiana e le abitudini. Un po' come un organo di senso si occupa di vista o  di udito, il primo chakra "sovrintende" il nostro appartenere e il nostro avere radici. In una famiglia, in un luogo, in una squadra! L'appartenenza è essenziale per un essere umano, perchè siamo animali di branco e abbiamo bisogno di una comunità che ci sostenga e ci rappresenta. E questo ci porta sicurezza, solidità e capacità di avere costanza.
 
Dal punto di vista fisico, il primo chakra è collocato nell'area dell'ano e dell'intestino crasso. Quindi, sovraitende le funzioni di eliminazione, e simbolicamente indica il ridare alla terra quello che gli abbiamo preso. Al primo chakra  sono legati anche gli arti inferiori, proprio le nostre gambe e i nostri piedi, le ginocchia... ovvero quei pezzi di noi che ci permettono di correre. Non a caso, è legato alle ghiandole surrenali, alla produzione di adrenalina... e credo di avere detto tutto!
 
Quindi, il nostro sport ci consente di stimolare questo chakra, e con i nostri passi riprendere un contatto profondo e intenso con la terra. Perchè la conoscenza dei chakra serve proprio a questo, a riattivare equilibri persi e disfunzioni: sono centri di energia, una sorta di piccolo vortice, e con pratiche di yoga mirate possono essere attivati, oppure riequilibrati.
 
Con la corsa, possiamo dire di rendere ben attivo e presente questo chakra, ed è un aspetto importante, perchè è il primo e fa da sostegno agli altri. La mia riflessione, è che spesso lo stimoliamo troppo, e questo porta non solo a squilibri nel fisico (e nei suddetti arti inferiori) ma anche a squilibri di tipo psicologico, per cui ci sottoponiamo a sforzi eccessivi, agiamo con rabbia o frustrazione.   Cosa fare? Un primo passo è riprendere Shavasana, con una buona respirazione addominale lunga, lenta e profonda. Un modo di ridare il giusto ritmo anche a questa parte profonda di noi. Importante perchè rappresenta la nostra "strumentazione" da corsa e perchè è la base che sostiene tutto!
 
Chiudo con il saluto del Kundalini Yoga, un mantra che significa "vera identità".... Perchè chi corre lo fa  anche per ritrovare il suo vero modo di essere! E quindi.. Sat Nam!