La mia LAKES 66

Creato Lunedì, 15 Maggio 2017 21:41
Scritto da SPOTI OMAR
Lo scorso novembre mi è capitato in mano un volantino che parlava di una corsa in mezzo alla natura con l'opportunità di dormire in tenda direttamente al campo base: - Trail Adveture Lakes 66- sessantasei km da percorrere in 2 giorni e mezzo, immediatamente  ho pensato: "dura ma non impossibile, PERFETTO questa è mia"



Col passare dei mesi perennemente infortunato, la mia partecipazione non era assolutamente scontata ma la curiosità di fare una esperienza di corsa a tappe e la voglia di "staccare" non mi ha fatto desistere dall'iscrivermi.

Nell'ultimo mese e mezzo l'obiettivo che ci eravamo prefissanti io e coach Enea è stato di mettere sulle gambe più km possibili di autonomia per poter affrontare l'evento potendomi anche divertire, obiettivo non facile per i tempi estremante ristretti, ma la cocciutaggine che mi contraddistingue ci ha aiutati.

Finalmente venerdì 12 maggio è arrivato, passo a prendere il "socio" Matteo e via verso Campogalliano (MO). Per info, Matteo è un amante della corsa ma non è un runner allenato e convinto, ma alla proposta di venire con me non ci ha pensato più di 20 secondi: "Vengo e se non riuscirò a correre camminerò e se non riuscirò a farla camminando mi divertirò comunque mangiando e bevendo in compagnia"

Torniamo a noi. Dopo una sosta per stuzzicare qualcosa, pochi km fuori dall'uscita dell'autostrada ci dirigiamo verso la località Laghi Curiel, un'area verde caratterizzata da diversi laghetti alimentati dal fiume Secchia.



Il gonfiabile è già presente e i mezzi di supporto della macchina organizzativa Zitoway sono già super operativi.





Noi siamo tra i primi a presentarci e dopo due parole con lo staff ci mettiamo al lavoro, le tende sono da piazzare. Da lì a poco gli arrivi si susseguono e il campo incomincia a prendere forma così come lo avevo immaginato.



Noto fin dall'inizio che molti dei presenti già si conoscono dalla precedente edizione e l'entusiasmo che traspare mi fa intuire che comunque andrà sarà una festa. In ogni caso le ore passano e si avvicina la partenza della prima tappa di 10 km da correre in notturna con la frontale. Dopo un briefing alle 20:30 la categoria Walkers ( Matteo ha il suo pettorale ) apre ufficialmente la gara con l'incitamento e l'entusiasmo dei Runners che alle 21 zero zero si daranno "battaglia".

Riscaldamento, qualche allungo, frontale accesa, pettorale 11 ben saldo in vita e sotto il gonfiabile, scandiamo tutti il countdown e si parte.



Non conosco nessuno dei compagni di avventura e mi impongo di tenere un mio ritmo senza farmi influenzare troppo, non voglio strafare in previsione delle giornate successive. Il percorso è immerso nel verde tra prati e boschi che lambiscono i laghetti circostanti, la gamba e la testa ci sono anche meglio del previsto, mi sto proprio divertendo!!

I km passano e mi rendo conto di essere tra i primi, guardando davanti il primo è sempre lì a un centinaio di metri. A 2 km dalla fine mi viene naturale andare in progressione, inaspettatamente il resto degli inseguitori non mi segue e la maglia gialla la davanti si avvicina. Con qualche metro in meno della distanza prevista entro sul prato del campo base e vedendo il gonfiabile non ho resistito a scattare, fermando il cronometro 3 secondi prima di Claudio Cettolo che si è piazzato al secondo posto davanti a Nicola Dal Grande giunto terzo e via via tutti gli altri.
Felice e un po' incredulo, un po' per scaramanzia è un po' perché mi piaceva tenere un po' di mistero, ad eccezione di Ornella e di Enea non comunico a nessuno il mio risultato. Da questo momento però le carte sono scoperte.

All'arrivo di tutti, Walkers compresi, si va sotto il tendone a mangiare e a bere in compagnia scambiandoci pareri e esperienze per conoscerci meglio, d'altronde dovremo passare altri due giorni tutti insieme. L'abbondante reintegro c'è stato e la tappa da lì a qualche ora è la più impegnativa, meglio salutare e infilarsi in tenda per recuperare le energie. Nel frattempo le previsioni c'hanno preso: una leggera pioggia non ha conciliato molto il sonno... ma anche questo è il bello dell'accamparsi in tenda.

Sono le 5:00 e di stare in tenda non ne voglio più sapere, le prime luci fanno capolino e la natura si è risvegliata, caccio fuori la testa e ancora assonnato vedo un altro insonne avvicinarsi, un simpaticissimo "ragazzaccio" con decine di anni di corse alle spalle, Toni è un fiume in piena, i suoi racconti mi hanno lasciato a bocca aperta.



Il tempo passa e via via tutti escono dai propri "alloggi" per la colazione necessaria per fare carico di energie per il tappone di 35 km.
Come il giorno precedente i Walkers partono con anticipo rispetto a noi corridori e questa volta muniti tutti di zainetto o perlomeno di una borraccia, oltre la distanza impegnativa è prevista una giornata soleggiata e estremamente calda.
Selfone dell'amico Daniele Barbone ( il libro Runner si diventa - Dall'ufficio al deserto lo ha scritto lui) e via con il secondo conto alla rovescia.



5-4-3-2-1 e via si parte per il "viaggio" lungo le sponde del Secchia. I primi km passano veloci e le facce sono sorridenti pur tenendo un ritmo "allegro".



Il tempo e i km passano e il caldo rende sempre più impegnativa la corsa, dopo che Claudio ha mollato un po', insieme a Nicola proseguo a testa bassa, consapevole di non aver tutto il kilometraggio nelle gambe, penso a non mollare incriccando la gamba (dal vocabolario Beppe/Enea: tenere il passo costante). Al giro di boa anche il secondo compagno incomincia a staccarsi e inaspettatamente purtroppo mi trovo a condurre la tappa da solo, purtroppo perché altri 17 km sotto al sole su un tracciato meno suggestivo di quello della sera prima mi ha messo a dura prova anche mentalmente.

Sapendo però che la Lakes 66 si mette in cassaforte oggi e non "fidandomi" dei due diretti inseguitori ho stretto i denti e non ho mollato, come d'altronde non faccio mai.

Finalmente il campo si avvicina e vedo il gonfiabile, girandomi non vedo nessuno e prima di stoppare il crono mi tolgo zaino, visiera e occhiali per far vedere bene la mia facciona sorridente. Felicissimo ricevo volentieri i complimenti e aspetto l'arrivo del resto dei concorrenti per complimentarmi a mia volta, perché è stata dura, dura per tutti e un cinque in più all'arrivo fa molto di più di un integratore.

La tappa si è chiusa rafforzando la mia posizione e con Nicola che scavalca Claudio, il terzetto per il podio finale è questo.
Le ore passano e gli arrivi dei Runners e dei Walkers si susseguono, per la cronaca i secondi potevano fermarsi ai ristori previsti al 10^ o al 24^ e essere riportati al campo e il mio socio Matteo è stato l'unico a farsi tutta la tappa: stoico.



Arrivati tutti finalmente ci si dedica al reintegro e dopo qualche bicchiere di birra la maggior parte di noi ha pensato bene di prendere il materassino e rilassarsi all'ombra, chi raccontando le proprie gesta in ultra maratone nel deserto e chi come me sparando boiate a raffica.



Si avvicina l'imbrunire e dopo la solita abbondante cena ci si mette in branda in attesa dell'ultima tappa.
Neanche a dirlo, la domenica come il sabato, ore 5:00 mi sveglio e in fotocopia come un déjàvu mi ritrovo con Toni a chiaccherarmela aspettando che apra la cucina.

Ore 9:00 i camminatori sono già partiti da mezz'ora e noi siamo ancora a scandire con il classico conto alla rovescia lo start. In cuor mio spero che i miei due diretti inseguitori demordano dall'insidiarmi, ma nemmeno 30 metri e Nicola parte a un ritmo che lascia intuire le sue intenzioni, Claudio demorde e ci saluta e subito ci stacchiamo dal resto del gruppone. Passano i km e non mollo di un metro, il ritmo non è dettato da me e mi adeguo, più il traguardo finale si avvicina e più il divario diventa difficile da colmare ma Nicola è un guerriero e non smette di spingere.



Manca oramai poco più di 2 km e avendone ancora ho deciso di onorare la corsa cambiando ritmo e andandomi a prendere il successo di tappa.
Ultimi 100 metri di questo bellissimo viaggio: stragoduti, sorridenti e a braccia alzate.



Il resto è stato una carrellata di emozioni, abbracci e pacche sulle spalle. Runners e Walkers, uomini e donne, accompagnatori e organizzatori erano tutti felici e soddisfatti di come era andata la Lakes.

Come ogni gara che si rispetti arriva anche il momento delle premiazioni e non nascondo che la cosa mi ha fatto godere un po', l'affetto del resto dei miei nuovi amici mi ha riempito il cuore.



Oltre alla medaglia da finisher ho portato a casa una bellissima coppa, un borsone per una futura esperienza nel deserto, uno stinco e l'iscrizione già per l'edizione 3 del prossimo anno.



All'amico Adriano Zito ideatore e organizzatore dell'evento ho promesso che il prossimo anno farò di tutto per esserci nuovamente e che porterò altri elementi un po' matti come me, magari organizzando una Cardatenda.



Dopo il cerimoniale si dà il via all'apertura delle bottiglie di prosecco fresco e si approfitta per l'ultima volta dell'ottimo cibo.



Purtroppo la festa è bellissima ma ognuno di noi terminato il pranzo e smontato le tende deve a malincuore salutare e partire per il ritorno verso casa e tocca anche a me e Matteo, stanchi ma felici di aver vissuto questa bella esperienza.

Passiamo i 200 e rotti km del rientro rivivendo le nostre 2 gare: da runner e da walker e giusto per non farci mancare nulla a casa ci stava bene l'ultimo brindisi.



P.S. Avevo promesso al Pres Enea che avrei onorato i colori e penso di aver mantenuto la parola.