Prossima gara sociale domenica 24 a Cadrezzate

Martedì 19 settembre ripartono i corsi per il settore giovanile della Cardatletica;
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Il settore giovanile riparte il 19 settembre: per informazioni: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

3 Personal Best in una settimana!

Articolo di Mastri Alessandro

3 Personal Best in una settimana!

Sottotitolo:  In  sette giorni si condensa il sacrifico di 6 mesi di allenamenti.

Per molti, forse tutti, questo è il periodo dove si preparano le gare a venire. Il giro del Varesotto, l’E… state correndo, le mezze maratone di fine estate, le 10Km.

Per me No. Per me in questo periodo c’è il picco di forma.

Io soffro davvero molto, troppo, il caldo. E quindi la preparazione per forza inizia a metà Settembre, dopo il rientro dalle ferie. E Aprile è il periodo dove “si raccoglie”. Le gare successive sono prese in maniera diversa. Quasi spassionata.

Sono mesi questi, dove raramente ci si allena in pausa pranzo. Molto più spesso alla sera, dopo lavoro, accompagnati dal buio, dal freddo e dalla lampada frontale, perché il sole tramonta presto. Dove la pioggia, la nebbia o la neve sono spesso le tue compagne di allenamento. Dove esci a correre con più strati di maglie termiche una sopra l’altra per non soffrire il freddo.
E le uscite domenicali sono quelle dove puoi finalmente fare “i lunghi” o gli allenamenti più articolati. Le Domeniche le attendi per tutta la settimana per poter finalmente correre con la luce del giorno.

E poi dopo tanti Km, tantissimi Km, arriva il momento di tentare di migliorare te stesso in una competizione ufficiale. Ma che ve lo racconto a fare. Lo sapete meglio di me!!!

A inizio preparazione, cerco e trovo due gare vicine in modo da sfruttare il picco di forma per entrambe. Il 7 Aprile la 10Km FIDAL di Arona, e il 14 Aprile la INTERNATIONAL Lago Maggiore Half Marathon, da Verbania a Stresa.
La 10Km più che altro la infilo in tabella per capire a quale ritmo correre la mezza maratona 7 giorni dopo. Tentando ovviamente il PB qualora la forma dovesse esserci per davvero.

Quest’anno però sarà diverso. Non parteciperò a gare tutte le domeniche, ma centellinerò le competizioni durante la preparazione, grazie al “convegno” organizzato dalla Cardatletica con Luca Filipas, intitolato “Programmare una stagione agonistica nella corsa”.

Le tabelle di allenamento intanto si susseguono. Ripetute, salite, pista, lunghi, mini cicli di carico…
L’inverno passa, le giornate si allungano, si passa all’ora legale.
Il 7 Aprile finalmente arriva, e la “10K di Arona” parte puntuale alle 09:00.

Guardo il GPS per i primi due KM cercando di stabilizzarmi su un’andatura regolare che terrò per tutta la gara. Poi dopo il secondo KM, il GPS mi impongo di guardarlo saltuariamente, senza mai controllare il passo, ma solo le pulsazioni. Dovevo chiudere la corsa alla media di 4’15” secondo Enea. Finisco alla media di 4’10”, incredulo. Passando sul traguardo vedo di sfuggita il display del tempo che dice 41 minuti e “qualcosa”. 41’20”. Non ci credo, abbassato di 1’45”.  

Primo PB!

Tre giorni dopo, c’è una gara sociale in pista. I 1500m
Vado a farla solo perché Enea me l’ha messa in tabella, sinceramente non ne avevo nessuna voglia. Ma in fondo siamo solo tra noi Cardatleti. Un’occasione per ritrovarci, e poi questa sera dopo la gara, c’è anche il “terzo tempo”. Si va in pizzeria  a mangiare tutti insieme, come posso  mancare? Quindi si parte per la pista.



Riscaldamento blando, quasi scazzato. La voglia proprio non c’è. Ma siamo qui, oramai.
Ci dividiamo in due batterie in base alle capacità di ciascuno. Si parte. Faccio un primo giro e le gambe girano bene, a detta dello scazzo che avevo prima di partire. Gli altri rallentano dopo il primo giro. Rallentano troppo. E allora decido di mettermi in testa a tirare, visto che in una eventuale volata avrei la peggio su tutti. Faccio due giri in testa. Allungo il gruppo con la mia azione. Agli ultimi 300m però, mi passa Elisabetta (i 1500m sono la sua gara), ai 200m mi passano alcuni altri. Cerco di limitare i danni durante la volata. E arrivo al traguardo.
Guardo il GPS che mi dice Nuovo record sui 1000m. Ma dai! Faccio i 1500m, e ci scappa il PB sui 1000m. pensa se facevo solo i 1000m.

Secondo PB!

Bene. Si resetta la testa e si passa oltre. C’è da pensare alla logistica della mezza maratona di Domenica, prima ancora della gara. LA GARA! Quella per la quale ho faticato tutti questi mesi.



la LMHM è una competizione di livello internazionale. Ci sono i Keniani, gli Eritrei, gli atleti italiani delle forze armate, ecc... Una gara come quelle che vedi in televisione insomma.
L'anno scorso il primo ha impiegato 59 minuti!!!
La logistica è complessa. Si ritira il pettorale da una parte della città. La partenza è da un’altra parte. Inoltre non parti e arrivi nello stesso punto. Ma parti in una città (Verbania) e arrivi in un’altra (Stresa). Il battello che ti riporta indietro arriva in un altro punto ancora ( a Intra), non alla partenza.
Devi prepararti una sacca con i tuoi effetti personali, che l’organizzazione carica su un camion e te la fa ritrovare all’arrivo. Anche solo parcheggiare l’auto diventa complicato. Non esiste una maxi area dove tutti lasciano le proprie auto, ma ci sono vari parcheggi cittadini e devi pensare prima dove lasciare la tua, calcolando che poi al ritorno sarai stanco e non hai voglia di farti altri 3Km per recuperarla. Aggiungi  che le previsioni meteo davano pioggia e vento. Quindi non sai bene come vestirti, e metti nella sacca anche dei vestiti e delle scarpe di scorta nel caso arrivi zuppo fradicio e ti vuoi almeno mettere qualcosa di asciutto addosso.
Tutte cose nuove per me. Tutti motivi di stress in aggiunta alla gara.
E così parto prestissimo, per ridurre al minimo ogni stress collaterale, e rimanere concentrato sulle cose importanti. Il pettorale addirittura sono andato a ritirarlo il sabato, per evitare sbattimenti.
Arrivo quasi due ore prima, parcheggio dove avevo pensato, trovando agevolmente posti liberi. Rimango in auto 15 minuti cercando di rilassarmi. Poi mi preparo. Spillo il pettorale, controllo le ultime cose come un rito scaramantico, e mi avvio alla partenza, distante circa 1000m.
Mentre mi incammino inizio ad incrociare gli altri runners. Si inizia ad entrare nell'atmosfera competitiva. Ed io entro automaticamente con la testa in “modalità gara”. Oggi per me è come se andassi in guerra; una guerra contro me stesso. Continuo a ripetermi nella testa una frase di ENEA (il coach, per chi non lo sapesse) che dice “questa è LA GARA, OGGI E’ LA GARA!!”. Questa frase mi aiuterà più avanti, nei momenti di crisi degli ultimi Km. Per non cedere alla tentazione di pensare che oggi basta finirla. Oggi è LA GARA, e devo portare a casa il massimo per le mie possibilità! Ci saranno altre gare dove "cazzeggiare", ma NON oggi!
Il non conoscere nessuno inoltre mi aiuta a non distrarmi.
Inizio il riscaldamento, qualche esercizio di stretching, e poi mi fermo davanti al cancello della mia griglia di partenza nell’attesa che lo aprano. Mancano ancora 15 minuti. Sono teso come una corda di violino. Non vedo l’ora di partire. Oggi ho addirittura accesso alla seconda griglia, subito dietro alla prima, quella degli atleti professionisti. La prima griglia dei normali insomma.  Oddio, “normali” dove alcuni corrono a 3’15”-3’20”/Km.
Di solito mi metto nelle posizioni intermedie quando gareggio per non intralciare chi va più forte.
Oggi NO! Oggi la prima fila è mia! Oggi non devo perdere nemmeno un metro e nemmeno un secondo.
Sono attaccato al nastro di partenza. Non devo subire nessun ingorgo, devo partire libero di fare la mia gara dal primo metro. Chi va più forte avrà comunque lo spazio per passare, penso io. E così è.



Riconosco tra gli atleti Vip della prima griglia Matteo Borgnolo. Lo saluto chiamandolo; mi guarda, credo riconosca la mia canotta, quindi mi fa un cenno. Capisco che non sa chi sono, ma va bene così.
Siamo entrambi concentrati ciascuno sulla propria prestazione.



Allo sparo del via gli atleti élite partono con passo agile e io subito dietro, mi sembra di correre con loro per qualche metro. È una bella sensazione. Poi si allontanano e io mi rimetto ad una andatura per me più consona. Controllo il GPS e leggo 3’55”/Km. Cacchio è troppo!! Così scoppio. Rallento. Rallento, e rallento ancora, il GPS non va mai sotto i 4’15”/Km. Così non va. Si era detto che dovevo stare sui 4’20”/4’25”. Ricordo di aver chiesto ad Enea, solo qualche giorno prima: ma sei sicuro a 4’20”? Non è troppo per me?
“No! Dalla 10Km di 7 giorni fa, quello è il tuo passo sulla mezza. Devi crederci. Io posso solo indicarti la soglia, sei tu quello che la deve attraversare.  Domenica vedrai quanto è profonda la tana del Bianconiglio”.
Sei troppo Morpheus!!!  
E io continuo, e per prendermi in giro gli dico: Conosco il Kung fu!Dimostramelo!” 

(questa è solo per i cultori di MATRIX! e scopro che Enea lo è quanto me).

Nel mentre realizzo che il primo Km è tutto in leggera discesa. Meno male. Tutto regolare quindi.
Si arriva ad un primo cavalcavia, e stabilizzo la mia andatura.
I primi Km passano veloci, e si arriva rapidamente al 5°Km proprio al centro di Pallanza, correndo in riva al lago.



Le previsioni meteo davano pioggia ed invece una splendida giornata di sole fa capolino. Inizio a pensare che sono vestito troppo pesante, con la termica (anche se leggera e a maniche corte) sotto alla maglia sociale. Ma oramai è così. Non si può cambiare il destino.  Spero di non dover combattere con il caldo oltre che con la fatica a causa della scelta dell’abbigliamento sbagliato.

Io oggi però ho in mente solo una cosa: migliorare il più possibile il mio tempo sulla mezza maratona! Così mentre la strada procede con le sue curve caratteristiche che seguono le rive del lago, provo ad ottimizzare il mio tracciato, correndo quasi tangente ad ogni curva, per rimanere il più possibile sulla linea ideale, quella che suppongo chi ha misurato e certificato la distanza aveva seguito in precedenza.
Sarò ripetitivo, ma “oggi non devo perdere nemmeno un metro e nemmeno un secondo”.
Si arriva al ponte sul Toce, e siamo al 10°Km. Controllo l’orologio e mi dice che sono sotto i 44’, 43’56” per l’esattezza. Sono ancora abbastanza lucido. Gambe e fiato tengono. Riesco a fare un rapido calcolo con la testa . Moltiplico 44’ per 2, 88 minuti al 20°Km. Aggiungo 5 minuti (per fare l’ultimo Km e 97m), fanno 93 minuti. 1H33m!
Se chiudo così faccio il botto! Toglierei  7 minuti al PB!
Mi scappa un sorriso, ma mi impongo di non pensarci.
Penso alla mezza di Busto del Novembre scorso, dove al 17°Km sono scoppiato e negli ultimi 4Km mi era sfumata la possibilità di fare nuovamente il PB anche se di poco.
E penso che più avanti, oggi, precisamente al 16°Km e al 19°Km, mi aspettano due salite di circa 600m ciascuna. Per cui: “non dire gatto se non ce l’hai nel sacco!!!”
Si arriva al 15°Km e prendo il “gellino” che mi ero portato dietro come programmato, sapendo che di li a 1Km troverò un punto di ristoro, dove di solito raccolgo un bicchiere di liquidi per sciacquarmi la bocca impastata dal Gel.
Ecco quindi il 16°Km e la prima salita.
Accorcio il passo, aumento la frequenza, mi inclino leggermente avanti come mi ha insegnato Enea, e arrivo in cima. Ho il fiato corto. La discesa è un misto impacciato tra il recuperare il fiato e lo spingere con le gambe per recuperare i secondi persi in salita.

La testa vacilla... 



Riprendo a correre sul piano, sono alla fine del  16°Km e sono quasi stremato! 
Ed ecco che arriva la vocina che mi dice: “oggi è LA GARA!!!”.

Torno con la mente in modalità “guerra” e anche se il fiato è quello che è, continuo nella mia azione.
4’26” al 17°Km, 4’23” al 18°Km. Spingi Ale, Spingi Ale. Oggi E’ LA GARA!!!.
Si arriva al 19°Km. La seconda salita. Arrivo in cima e sono in riserva. Faccio il 20°Km a 4’38” ma non lo saprò fino a quando guarderò l’orologio dopo l’arrivo, sento però di aver lasciato qualcosa in quel Km.
Ne manca uno solo.  La benzina è finita, ma vado comunque incoscientemente in progressione sul lungolago di Stresa. Quello dove ci sono tutti gli Hotel da Cartolina.
Spingo, spingo, spingo! 21°Km in 4’12”! Sento lo speaker. Dai che è finita, meno di 100m. Accenno uno sprint e chiudo in 4’01”. Taglio il traguardo, stoppo il GPS. Mi mettono una medaglia al collo.
Prendo fiato…
Torno a guardare l’orologio per vedere se ho vinto la mia guerra oggi, e il GPS dice: 1h:33m:28s. 4’25”/Km di media.
Quasi 7 minuti in meno e 20sec/Km in meno.
E’ FATTA! E penso: GRAZIE ENEA!

Terzo PB!

3 Personal Best in una settimana!