Prossima gara sociale domenica 24 a Cadrezzate

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3rd ALGHERO HALF MARATHON

Alghero, 29 settembre 2019

Negli ultimi mesi, pur mantenendo un buon ritmo di allenamento, avevo volutamente evitato obiettivi e scadenze, preferendo recuperare un rapporto più “rilassato e naturale” con la corsa. Niente fascia cardiaca, meno attenzione all'orologio, la domenica a correre insieme agli Amici sempre dopo il rituale “Coffe of the day”.

Tutto questo sotto lo sguardo attento, severo ed esigente del Personal Trainer, mio figlio Davide, che, pur condividendo il mio approccio, non ha mai smesso di propormi esercizi fisici di miglioramento e potenziamento da integrare con le classiche uscite settimanali: Lungo – Medio - Ripetute.

L’estate si trascina tra alti e bassi, il caldo e l’afa non aiutano certamente, io poi li soffro particolarmente, ma riesco comunque a mantenere una buona frequenza nelle uscite. A fine luglio mi regalo un incontro con il nutrizionista, da sempre sono incuriosito e interessato all'alimentazione, ed inizio un percorso alimentare che mi porta a perdere qualche chilo.

Arriva settembre e Davide decide di passare un breve periodo di vacanza ad Alghero con un amico. Per ragioni famigliari siamo fortemente legati alla Sardegna e a questa stupenda città di mare, ma nonostante i numerosi inviti sono più di 15 anni che non ci torno. Non mi sembra vero che sia passato tanto tempo.

La memoria mi ricorda che anche ad Alghero organizzano una mezza maratona. Controllo su internet: “29 settembre 2019 ti aspettiamo alla 3rd Alghero Half Marathon” è la risposta. Manca poco, ci sono il lavoro e tutti gli impegni quotidiani da rispettare, ma mi dico “perché no” (???)

Propongo a Davide di prolungare la sua vacanza per darmi modo di raggiungerlo, di passare un periodo insieme e di correre la mezza di Alghero. Non si fa pregare molto. E’ il mio Personal Trainer non può tirarsi indietro nel momento del bisogno.

Arrivo ad Alghero mercoledì 25 settembre. La città è ancor più stupenda ed affascinante di come la ricordavo, con un centro storico bellissimo incorniciato da un mare cristallino. Mi domando perché ho aspettato tanto tempo per tornare.



I giorni trascorrono in modo perfetto, è una settimana di fine settembre più unica che rara. Avevo dimenticato quanto la vacanza di mare ti faccia perdere il “senso del tempo”, non ci sono orari e tutto si svolge seguendo ritmi più lenti e naturali. La mezza maratona è lontana e non è al primo posto nei miei pensieri.



Giovedì sera esco a correre, 11Km. Percorro i bastioni di Alghero illuminati dal rosso tramonto su Capo Caccia e allungo poi sul lungomare verso Fertilia, percorrendo in parte quello che sarà il percorso della gara.

Arriva la domenica mattina, devo ancora ritirare il pettorale. La sera prima ero arrivato fuori tempo massimo. Inizio a scendere la scale, ho le gambe dure e indolenzite, sto pagando il conto della spettacolare passeggiata di venerdì con l’impegnativa ferrata verso punta Cannone sull’isola Tavolara.





Poco importa, sono venuto ad Alghero per una bella vacanza con Davide, devo solo godermi anche questa giornata. Non ho obiettivi, mi basta esserci. Ho il pettorale n° 250. Faccio un po’ di stretching, qualche corsetta di riscaldamento e mi avvicino alla partenza.



Davanti a me, sotto il gonfiabile, sono allineati e pronti i Pacer. Decido di tenere d’occhio, ma a rispettosa distanza, quelli con il palloncino 1:50:00. Non voglio andare “fuori giri”. Il mio PB è 1:52:06 (Real time) ottenuto alla “Milano Half Marathon” lo scorso 25/11/2018. Dalla mia prima HM (2014 – Maratonina di Busto Arsizio – 1:52:42) ho “limato” solo 36 secondi.
 
Si parte, non sento lo sparo ma il gruppo si muove. La partenza è per me sempre la parte più emozionante, quella che mi fa venire le lacrime agli occhi, forse perché non sono “ annebbiato” dalla fatica finale.

Le gambe girano meglio del previsto. Nei primi chilometri recupero i Pacer che tenevo d’occhio e mi accorgo che dovrei rallentare un pochino per avere il loro passo. Non vedo ragioni per farlo, sono qui per divertirmi, vada come vada.



Il percorso, molto lineare, segue il lungo mare di Alghero per circa 5 Km, poi ritorna al punto di partenza, Piazza Sulis nel centro storico. Deve essere ripetuto due volte. Alla mezza maratona è abbinata anche la 10 Km competitiva valida per il campionato ragionale sardo e la 10 Km non completiva.

Al primo rientro in Alghero, in prossimità del porto affollato d’imbarcazioni, intorno al decimo chilometro ritrovo il mio Personal Trainer e fotografo ufficiale che mi dice “Vai Pà!!! Stai andando un po’ troppo”. Poco importa, non ho una strategia, sono qui per divertirmi, vada come vada.

Prima del quindicesimo chilometro, quasi al “giro di boa” per imboccare l’ultimo tratto verso il traguardo finale, mi faccio raggiungere dai Pacer con il palloncino 1:50:00. Sento il bisogno di “tirare il fiato”, ma ho anche il dubbio di non averne più.

Invece riesco ancora a tenere il loro passo, tanto che a 2 Km dal traguardo uno di loro mi incita a lasciarli per ottenere un tempo migliore. Non mi sembra vero, sono più qui per divertirmi ma a questo punto anche per provarci.



Arrivo in Piazza Sulis sfinito, la temperatura della gara è stata intorno ai 28/30°. E’ finita.

L’orologio ufficiale indica 1:49, non vedo o ricordo i secondi. Sono più che “annebbiato”, assaporo solo la fatica dello sforzo fatto, non c’è nessuno spazio per emozioni aggiuntive. Ristoro a base di liquidi e qualche pezzo di banana, poi disteso sul prato di un’aiuola a recuperare Energie Rinnovabili. Dimentico pure di ritirare la medaglia che recupero non appena ritorno “capace di intendere e di volere”.



Alle successive premiazioni scopro che con noi ha corso anche Giorgio Calcaterra (Pettorale n° 1), ultra-maratoneta con tre titoli mondiali nei 100 Km e dodici vittorie consecutive nella 100 Km del Passatore. Si è classificato settimo assoluto e primo nella categoria SM45 con il tempo di 1:20:09.

La classifica ufficiale mi riserva altre sorprese: 1:49:06 (1:48:44 Real Time) e quarto posto nella classifica SM60, a un passo dal podio di categoria, lo evidenzio per “tirarmela” con gli “Amici della domenica”.



E’ stata una Vacanza che ha superato ogni aspettativa e che certamente rientrerà nei “prossimi traguardi”, chi corre non può fare a meno di averne.
  
P.S.:
Mi ero ripromesso di mantenere un “taglio sobrio” nelle “due righe” che Omar mi ha proposto di scrivere. Rileggendo il tutto non credo di esserci riuscito. Non me ne vogliano Tutti coloro, i tanti, che ottengono risultati al cui confronto i miei fanno sorridere. Ma ciò che ho imparato e apprezzato di più in questi anni di corsa è che ti misuri soprattutto con te stesso e tuoi limiti. Quando poi riesci a superarli l’emozione “sobria” forse non è neppure giustificata.

In fondo lasciarsi andare, con buon senso e passione, migliora la Vita … e anche la Corsa.