SETTORE GIOVANILE 2022/2023
Martedì 19 settembre ripartono i corsi per il settore giovanile della Cardatletica;
Per ulteriori informazioni: info.cardatletica@gmail.com
18th VERONA MARATHON
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- Creato Venerdì, 22 Novembre 2019 21:37
- Scritto da OMAR
Ho concluso le “due righe poco sobrie” sulla mia 3rd Alghero Marathon con: “E’ stata una Vacanza che ha superato ogni aspettativa e che certamente rientrerà nei “prossimi traguardi”, chi corre non può fare a meno di averne.”
Rincorrevo il “prossimo traguardo”, la seconda maratona, dallo scorso anno dopo la aver portato a termine la 18th MILANO MARATHON (8 Aprile 2018) con il tempo di 4:13:58 (Real time: 4:11:33).
A Milano volevo solo dimostrare a me stesso che, almeno per una volta, potevo farcela, ma non avevo messo in conto che il fascino misterioso della Maratona mi avrebbe contagiato.
Apparentemente non c’è alcuna ragione razionale e di buon senso per passare più di quattro ore da soli con sé stessi a domandarsi “Ma chi me lo ha fatto fare?” e poi, al termine della fatica, ancora sfiniti e senza Energie Rinnovabili, già desiderare la prossima volta, il “prossimo traguardo”.
Non la faccio più lunga del dovuto. Non riesco a preparare la maratona di Firenze (25 Novembre 2018) e decido, sempre con il “consenso autorevole” del Personal Trainer, mio figlio Davide, di puntare all’autunno 2019, dedicando più tempo e cura alla preparazione fisica, all’alimentazione e alla gestione del ritmo gara.
Dopo la 3rd Alghero Marathon (29 Settembre 2019) capisco di stare bene e che posso riprovarci. Intensifico e allungo gli allenamenti, leggo e rileggo i consigli contenuti nel libro “Voglio correre” di Enrico Arcelli.
Continuo a mantenere un rapporto più “rilassato e naturale” con la corsa. Niente fascia cardiaca, meno attenzione all’orologio, la domenica a correre e a competere con agli Amici, sempre dopo il rituale e immancabile “Coffee of the day”.
I segnali di ritorno sono positivi, corro in scioltezza e recupero con più facilità, i tempi migliorano in tutte le “classiche” autunnali a cui partecipo: Cardacrucca, Sette Campanili e, da ultimo, Maratonina di Busto Arsizio.
Riesco a sorprendere me stesso alzandomi anche alle 5:00 del mattino per gli ultimi lunghi infrasettimanali.
La scelta “Buona la seconda” cade quindi su Verona. E’ una città bellissima, piena di cultura e di arte, Patrimonio Mondiale UNESCO, facile da raggiungere e che appartiene alle mie profonde radici venete, anche questo serve a stimolare in positivo il “Mental Coach” che mi porto dentro.
Unico dubbio il meteo, le previsioni sono pessime. Poco importa, vada come vada.
Sabato arriviamo a Verona, il Personal Trainer c’è, non mi ha abbandonato. Pranziamo in una trattoria tipica: risotto all’amarone e dolce tipico della casa.
Sistemazione in hotel, visita dell’Expo e degli stand, ritiro del pettorale, breve giro a piedi nel centro storico, cena a base di carboidrati e poca carne bianca, poi a nanna presto.
Il tempo non promette bene, ha iniziato a piovere, ma noi continuiamo a fare il tifo per le previsioni dell’Aeronautica Militare, che per Verona danno ancora qualche speranza, alle 7:00 probabilità di precipitazioni al 30% e quasi nulla dalle 10:00 in poi.
Colazione alle 6:30. Davide preferisce continuare a pigrare sotto le coperte. Fuori piove a dirotto. Va bene il “vada come vada”, ma così è troppo. Non oso neppure immaginare quattro ore sotto quell’acqua.
Alle otto siamo quasi pronti, la pioggia è diminuita ma l’auto non parte: luci lasciate accese e batteria scarica. Sento la tensione crescere, “vada come vada” ma la giornata non inizia bene.
Arriviamo in Piazza Bra in taxi. Ha smesso di piovere. Il tifo per l’Aeronautica Militare sta funzionando.
Ultimi preparativi, tolgo la tuta, sistemo la frutta essiccata, albicocche e uva sultanina, nelle tasche dei pantaloncini e mi accorgo che ho dimenticato a casa i gel. No comment.
Consegno la sacca, faccio qualche esercizio di stretching e un po’ di riscaldamento, saluto Davide ed entro nel mio settore, pettorale rosa. Con gli occhi cerco inutilmente i Pacer con il palloncino 4:00, il tempo che sogno di vedere al traguardo. Dietro di ci sono solo quelli con il palloncino nero 4:15. Più avanti ne intravedo altri, ma c’è oramai troppa ressa per muoversi e raggiungerli.
La tensione aumenta, ascolto le Persone che mi circondano parlare e fare battute irripetibili in dialetto veneto, un linguaggio famigliare che mi rilassa e trasporta indietro nel tempo, alle calde vacanze estive scandite da ritmi e sapori contadini nella casa del Nonno.
L’Inno d’Italia, amplificato dagli altoparlanti e cantato dalle migliaia di Persone presenti, avvisa Tutti che sta per arrivare il momento tanto atteso e preparato. A stento trattengo l’Emozione, chissà poi perché.
Si parte. La tensione sparisce, adesso contano solo le gambe, il cuore e la testa. Il meteo tiene.
Il percorso ha come costante riferimento l’ Adige, secondo fiume italiano per lunghezza, elemento naturalistico di straordinaria bellezza e costeggiato da viali alberati. Per ben sette volte abbiamo attraversato i suoi ponti, risalenti a tutto l’arco temporale della storia della Città di Verona, per poi incrociare i tanti monumenti storici, le chiese, le piazze e le mura fortificate con le monumentali porte che le costellano, di epoca romana, medievale e cinquecentesca.
Al terzo Km recupero i Pacer, scopro però che sono quelli con il palloncino 3:50.
L’indecisione dura solo un attimo, “Provaci!” mi dico, non conosco i miei limiti e sono qui anche per metterli alla prova. “Vada come vada”, ma con giudizio, li tengo fino ai 25/28 Km.
Poi incomincia la sofferenza, quella del “muro”. Decido di gestire la gara, cercando di portare a casa un buon risultato, migliorando almeno il PB di Milano. Il sogno 4:00 sembra allontanarsi. Sono 12 Km di stop-and-go per recuperare Energie Rinnovabili dove neppure immagini di averne.
È una lotta affascinante contro il mio "Mental Coach" interno, che continua a ripetermi "Ma chi te lo ha fatto fare".
Km dopo Km mi avvicino a Piazza Bra. Le gambe soffrono, sto correndo senza la fascia ma la frequenza cardiaca mi sembra buona. Gambe e cuore hanno già dato, adesso tocca alla testa.
All'improvviso rivedo l'Arena. È fatta!
Non ricordo cosa ho pensato, la fatica attenua anche le Emozioni più forti .
Sapevo che al traguardo mi aspettavano Davide e Valentina, mia Figlia, arrivata a sorpresa in mattinata con Matteo. Mi hanno salutato e incitato lungo il percorso, una Presenza affettuosa che mi ricarica e motiva, ben oltre i gel dimenticati e quant’altro, una Presenza che da sola gratifica gli sforzi fatti mettendo senza appello nell’angolo il “Mental Coach” negativo.
Lo Speaker riconosce la mia maglia e annuncia che anche la Cardatletica di Varese è presente alla 18th Verona Marathon. Un’altra Emozione da aggiungere a tante altre.
È finita davvero! E’ l'unica cosa che sento e conta in quel momento.
Mi giro e guardo il cronometro: 3:57, i secondi non li vedo e non mi interessano.
Il mio piccolo Sogno è diventato Realtà.
P.S.:
Solo a casa ho poi scoperto che a Verona ha corso anche Claudia Gelsomino, straordinaria Runner della Cardatletica, che ha “strapazzato” il primato italiano SF50 con il tempo di 2:53:25.
Una frase di Jim Morrison dice “Ognuno di noi ha un paio di ali, ma solo chi sogna impara a volare”.
Complimenti Claudia, non ti conosco personalmente ma sono certo che sogni molto, almeno tanto quanto riesci a volare correndo.
CROSS di ALBIZZATE 2019
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- Creato Domenica, 17 Novembre 2019 23:22
- Scritto da VALENTINA
“Ricominciaaaamoooo”
“Piove, senti come piove, senti come viene giù...”.. Sarebbe stata una domenica da camino, tv, polenta e vino… e invece NO!
In questa umida domenica di novembre iniziamo l’Avvento… ehm no, iniziamo.... i Cross!!!
I piccoli Cardatleti con il Cross -”con la C maiuscola”- (cit. maestro Pietro) dell’Amicizia ad Albizzate hanno dato il via alle campestri che ogni 15 giorni li vedrà impegnati in vari percorsi e varie città.
488 partecipanti del varesotto non si sono lasciati intimorire dalla pioggia battente e dal vento gelido e hanno portato a termine i loro percorsi.. accompagnati da altrettanti temerari ed “impermeabili” (cit.) genitori.
I nostri 11 atleti non si sono preoccupati di acqua dal cielo e fango a volontà in terra e hanno portato a termine tutti i percorsi previsti (tutti 500mt, anche gli Eso10, in quanto gli organizzatori hanno modificato il percorso per renderlo più sicuro), supportati e seguiti lungo il percorso dagli allenatori Pietro ed Aldo.
Ed ecco i risultati: per gli Eso10 al debutto nella nuova categoria Amelia Inglese si piazza al 12° posto di categoria, seconda del suo anno; Barone Rossella 12ma per i 2009 e 40ma nella classifica generale; Edoardo Duchini 21° di categoria, 6° tra i suoi coetanei e Parinello Mattia 29° tra i 2009, 54° di categoria.
Per gli EF8 unica alla partenza Durani Marta con un secondo posto netto. Per gli EM8 buona presenza dei portacolori verde-viola-bianco: Bartoli Mirko (35° di categoria, 14° nel suo anno), Amato Matias (17° tra i 2011 e 40° nella classifica generale) e Centore Davide (54° nella generale, 25° tra i 2011).
Tra i più piccoli (EM6) un brillante Alessio Duchini (foto) arriva spavaldo con uno stacco incredibile su tutto il resto del gruppo (buon sangue non mente).
Ma la nota di merito va ad Angelica Mancini e Greta Durani (foto), due piccole new entry (EF6) che hanno fatto il loro esordio oggi: fango e pioggia non le hanno minimamente scalfite. In classifica generale si sono piazzate 4a Greta e 7ma Angelica, per il loro anno (2013) primo posto per Greta e 4° per Angelica.
Medaglia di partecipazione e caramella (d’obbligo) per tutti.
A domenica 1 dicembre a Origgio.. sperando nella neve questa volta!!!
Link per i risultati https://www.fidal-lombardia.it/ris/6353.1.htm
Cardabreaking news #97
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- Creato Domenica, 17 Novembre 2019 21:24
- Scritto da SPOTI OMAR
Foto Roberto Mandelli / postato su atletidisagiati.it
Per la Cardatletica i record non finiscono qui: TIZIANO MARCON abbatte il suo PB di circa 15 minuti, portando il nuovo record di categoria della Cardatletica, della SM60, a 3h57'42" (real time 3h55'53").
Alla mezza maratona DANILO BRUTTI lima di oltre un minuto il suo PB, abbattendo il muro dei 110': 1h48'22" (1h49'37").
Nella giornata di sabato è iniziato il Winter Challenge, trittico di cross della provincia di Varese: nella prima tappa, il cross dei due pini di Cardano al Campo, 50° posto per CARLO INGRASSIA in 20'41", presente anche GIUSEPPE RAMUNDO.
Nella giornata di domenica, sempre GIUSEPPE RAMUNDO, partecipa al Trail RTO (Rile, Tenore e Olona) di Morazzone.
MARATONINA di BUSTO ARSIZIO 2019
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- Creato Mercoledì, 13 Novembre 2019 22:08
- Scritto da OMAR
Giornata non troppo fredda, velata, coperta, clima ideale per la mezza maratona più partecipata della provincia di Varese: la Maratonina di Busto Arsizio quest'anno fa il pieno di partecipazioni, con oltre 500 persone alla gara di contorno, la 9.9K e con la Mezza Maratona, che sfiora i 2000 partecipanti.
Come ogni hanno, anche la Cardatletica è presente su tutte e due le gare e conquista podi e maglie provinciali.
Partendo dalla gara regina di domenica, GIOVANNI VANINI completa l'en-plain cogliendo, dopo il PB su 10K e 42K, il personale sulla distanza con il tempo di 1h11'51".
Con questo tempo e un piazzamento al sesto posto della generale, giunge secondo nella categoria SM35, ma è nuovamente Campione Provinciale sulla distanza: anno da incorniciare!!!
Altra grande prestazione ed altro PB per il coach LUCA FILIPAS, che con l'11° posto assoluto e secondo nella categoria SM, taglia il traguardo in 1h13'44".
Come ogni hanno, anche la Cardatletica è presente su tutte e due le gare e conquista podi e maglie provinciali.
Partendo dalla gara regina di domenica, GIOVANNI VANINI completa l'en-plain cogliendo, dopo il PB su 10K e 42K, il personale sulla distanza con il tempo di 1h11'51".
Con questo tempo e un piazzamento al sesto posto della generale, giunge secondo nella categoria SM35, ma è nuovamente Campione Provinciale sulla distanza: anno da incorniciare!!!
Altra grande prestazione ed altro PB per il coach LUCA FILIPAS, che con l'11° posto assoluto e secondo nella categoria SM, taglia il traguardo in 1h13'44".
Altro grande risultato per MARIO PANARIELLO, 112° al traguardo e 6° di categoria SM50: il 1h24'31" gli fa conquistare la maglia di Campione Provinciale di categoria.
Altro risultato importante, sotto i 90 minuti per VINCENZO SPECIALE, 218° in 1h28'33".
Al 270° con il tempo di 1h30'17", all'arrivo FABRIZIO "Piatek" CHIGGIATO.
Grande determinazione per KOSTIA ROSSI, che stringendo i denti ottiene un 335° posto in 1h32'40".
L'ultra maratoneta ALESSANDRO PERINI conclude con l'ottimo crono di 1h47'13" e il 863° posto.
Altra prova di forza per DIEGO PORTA: 960° posto in 1h50'03" ed ora qualche settimana di riposo.
Altro grande risultato per TIZIANO MARCON, con il 1029° posto in 1h53'03" avvicina il suo PB di categoria ottenuto a Busto proprio due anni fa.
55a candelina (parlando di mezze) per GIUSEPPE RAMUNDO: 1124° posto in 1h57'37".
PAOLO MANCINI taglia il traguardo in 1170a piazza con il tempo di 2h00'29".
Ecco il video con le foto qui sopra di ALESSANDRO MARCANDALLI, e i video degli ultimi chilometri di FRANCESCA MAZZACANI e quelli degli arrivi di OMAR SPOTI.
Hanno partecipato invece alla 9,9K , con percorso modificato rispetto agli altri anni (ultimi 9 km che ripercorrono il tratto finale della mezza), MICHELE MERLO, che si piazza al secondo posto assoluto.
E un po' più indietro OMAR SPOTI in 47'55".
Infine ecco i podi di giornata:
GIO' CAMPIONE PROVINCIALE
FOTO di MASSIMO VILLANI - clicca qui
MICHELE MERLO, secondo alla 9.9K
Altro risultato importante, sotto i 90 minuti per VINCENZO SPECIALE, 218° in 1h28'33".
Al 270° con il tempo di 1h30'17", all'arrivo FABRIZIO "Piatek" CHIGGIATO.
Grande determinazione per KOSTIA ROSSI, che stringendo i denti ottiene un 335° posto in 1h32'40".
L'ultra maratoneta ALESSANDRO PERINI conclude con l'ottimo crono di 1h47'13" e il 863° posto.
Altra prova di forza per DIEGO PORTA: 960° posto in 1h50'03" ed ora qualche settimana di riposo.
Altro grande risultato per TIZIANO MARCON, con il 1029° posto in 1h53'03" avvicina il suo PB di categoria ottenuto a Busto proprio due anni fa.
55a candelina (parlando di mezze) per GIUSEPPE RAMUNDO: 1124° posto in 1h57'37".
PAOLO MANCINI taglia il traguardo in 1170a piazza con il tempo di 2h00'29".
Ecco il video con le foto qui sopra di ALESSANDRO MARCANDALLI, e i video degli ultimi chilometri di FRANCESCA MAZZACANI e quelli degli arrivi di OMAR SPOTI.
Hanno partecipato invece alla 9,9K , con percorso modificato rispetto agli altri anni (ultimi 9 km che ripercorrono il tratto finale della mezza), MICHELE MERLO, che si piazza al secondo posto assoluto.
E un po' più indietro OMAR SPOTI in 47'55".
Infine ecco i podi di giornata:
GIO' CAMPIONE PROVINCIALE
FOTO di MASSIMO VILLANI - clicca qui
MICHELE MERLO, secondo alla 9.9K
Cardabreaking news #96
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- Creato Lunedì, 11 Novembre 2019 23:59
- Scritto da OMAR
Grande prestazione per GIOVANNI VANINI che fa segnare il nuovo record della Cardatletica, nonchè suo PB fermando il tempo a 1h11'51". 6° assoluto, secondo di categoria e campiona provinciale SM35.
Altra grande prestazione per il suo coach LUCA FILIPAS, 11° al traguardo e secondo di categoria SM che raggiunge anchesso il PB con il tempo di 1h13'44".
Con 1h24'31" e 112° posto, MARIO PANARIELLO, 218° in 1h28'33" VINCENZO SPECIALE, 270° in 1h30'17" FABRIZIO CHIGGIATO, 335° in 1h32'40" KOSTIA ROSSI, 863° in 1h47'13" ALESSANDRO PERINI, 960° in 1h50'03" DIEGO PORTA, 1029° in 1h53'03" TIZIANO MARCON, 1124° in 1h57'37" GIUSEPPE RAMUNDO e 1170° in 2h00'29" PAOLO MANCINI. Hanno partecipato alla 9,9K MICHELE MERLO, ottimo secondo, e OMAR SPOTI.
A seguire articolo con foto e video degli arrivi.
La Maratona di Amsterdam del Giò
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- Creato Lunedì, 04 Novembre 2019 22:25
- Scritto da OMAR
Un racconto un po' lungo, ma non è facile trasformare le emozioni in parole, nemmeno le foto (tipo #novembresonoio) rendono l'idea. Dedicato ai sognatori (in particolare ai fondatori della nostra squadrona) e ai cacciatori di emozioni... che siano pochi metri o decine di chilometri da correre col cuore e col sorriso!"
...
Parto da lontano per raccontarvi la mia seconda maratona.
Esattamente un anno fa: 04-11-18 concludevo il primo incontro con la distanza regina.
La scelta della Nizza Cannes era stata dettata dal voler fare qualcosa di “originale”: la paura di annoiarmi in una gara così lunga in questo caso era annullata dal fatto di non essere un percorso ad anello ma di solo andata e soprattutto con a fianco gli splendidi paesaggi e il mare della costa azzurra.
La scelta della Nizza Cannes era stata dettata dal voler fare qualcosa di “originale”: la paura di annoiarmi in una gara così lunga in questo caso era annullata dal fatto di non essere un percorso ad anello ma di solo andata e soprattutto con a fianco gli splendidi paesaggi e il mare della costa azzurra.
La storia ci dice che ne sono uscito bene nonostante le difficoltà del meteo in gara tanto da decidere in poco tempo di volerne fare un'altra.
La scelta di Amsterdam è stata dettata da diversi fattori:
- Innanzitutto il periodo, prima di subire il calo di prestazioni causato dal passaggio all'ora solare e di conseguenza limitare gli allenamenti di qualità al buio.
- Un percorso il più possibile piatto e veloce per dimostrare che il tempo dello scorso anno non era che un buon inizio.
- Siccome uso la corsa e le gare per scoprire posti nuovi, anche in questo caso la scelta è stata quella di un viaggio (la maratona) nel viaggio (la vacanza) per scoprire una città che né io né la mia dolce metà e accompagnatrice non avevamo ancora visto;
Dopo tanti impegnativi mesi dall'iscrizione finalmente arriva il grande giorno del viaggio! Arriviamo in città già il giovedì in modo da fare i turisti e visitare i bellissimi musei e la città; ritiro il pettorale il venerdì e l'emozione sale... unica incognita il meteo: ogni 10 minuti cambia alternando vento, scrosci d'acqua, sprazzi di azzurro e una temperatura notevolmente più fredda di quella che c'era qui in Italia.
Fortunatamente il giorno della gara le preghiere dei 47 mila iscritti alle varie distanze vengono ascoltate e sebbene il cielo si presenti grigio e l'aria è umida non c'è vento o pioggia, insomma condizioni ideali.
Entro nell'Olympic Stadium dove in un fazzoletto di terreno faccio un po' di riscaldamento prima di prendere un buon posto in griglia...
BANG! Partiti, stando attento ai piedi di chi c'è attorno parto per il mio viaggio. E subito occhi lucidi e pelle d'oca per via del tifo: mi sento come se avessi segnato nella finale dei mondiali!!!
Adrenalina a mille, si esce dallo stadio tra due ali di folla, cerco di mettere da parte queste energie e incanalarle nel modo migliore per trovare il mio passo.
Secondo chilometro circa, la gara per me è a una svolta: il pacer della prima ragazza Olandese si gira e dice (non in olandese ovviamente :-P ): “ragazzi noi corriamo per 2.32, facciamo gruppo così ci aiutiamo”.
È un ritmo più veloce rispetto alle mie aspettative, ma mi sembra di stare bene, siamo in un buon numero e in un istante mi trovo ad aver preso la decisione di non farmi scappare una grande opportunità. Sento di potercela fare e soprattutto ho il coraggio di osare (ma non è una gara da fare con testa la maratona???)
Passiamo attraverso il Rijks Museum e proseguiamo a ritmo costante allontanandoci dal centro cittadino. Tredicesimo chilometro circa, incrociamo i primi che con uno stile e un passo impressionanti macinano asfalto. Per un attimo mi sento imbarazzato per le mie gambette magroline e per la mia andatura non certo a livello di quelle gazzelle. Ma sono ancora nel gruppo del 2.32 e ci sto bene. Non penso al dopo, non penso se ce la farò ma rimango nel qui e ora (come dice la mia Eli) e mi godo il cambio di paesaggi. Dall'ambiente urbano si passa a correre lungo il fiume Amstel, circondato da prati verdissimi, splendide ville e finalmente qualche mulino, simbolo dell'Olanda (ero qui anche x vederli :-) ).
Sebbene siamo lontani dal centro il tifo e il calore del pubblico non mancano: è l'evento sportivo olandese più partecipato come concorrenti ma molto sentito anche dagli spettatori. Una vera festa!
Passaggio ai 21.1: crono perfettamente in linea con l'aspettativa finale, mi impressiono di come riescano ad essere così esatti; nel frattempo il gruppo iniziale si è già disgregato ma non sono mai solo. Abbiamo oltrepassato il giro di boa, siamo sulla riva opposta del canale e dalla parte opposta vedo i colori degli altri partecipanti, ma quanti sono!!! Sul fiume qualcuno si allena in canoa, qualcuno dà spettacolo con i Jetpack... sto correndo da più di novanta minuti eppure mi sto godendo ogni attimo di questa avventura sin nei dettagli tanto da non sentire la stanchezza.
Passaggio ai 21.1: crono perfettamente in linea con l'aspettativa finale, mi impressiono di come riescano ad essere così esatti; nel frattempo il gruppo iniziale si è già disgregato ma non sono mai solo. Abbiamo oltrepassato il giro di boa, siamo sulla riva opposta del canale e dalla parte opposta vedo i colori degli altri partecipanti, ma quanti sono!!! Sul fiume qualcuno si allena in canoa, qualcuno dà spettacolo con i Jetpack... sto correndo da più di novanta minuti eppure mi sto godendo ogni attimo di questa avventura sin nei dettagli tanto da non sentire la stanchezza.
Si rientra in città lunghi viali, band e DJ che suonano, ancora tifo: qualcuno legge il nome dal pettorale e mi incita con un accento buffissimo “GO Jouanny”!!!
Gel come da programma, prima del ristoro (centinaia di metri di integratori acqua barrette cibo). Ormai siamo rimasti in una manciata attorno a questa eroina olandese che sebbene un po' in difficoltà continua imperterrita la sua battaglia... anche quando al trentesimo il suo pacer la abbandona (???): sarà stata programmata la cosa? Non so e non mi interessa troppo: penso alla mia gara, sarò in grado di tenere il ritmo anche senza aiuto? Qualche chilometro di adattamento, qualcuno avanza qualcuno si stacca... un piccolo calo intorno al chilometro 35, rallento di una manciata di secondi e perdo qualche metro dalla ragazza che è stata il mio riferimento, ormai sono quasi solo... il primo pensiero è quello di gestirmi per gli ultimi chilometri, ma succede l'imprevisto...tra gel e adrenalina del pubblico, compresi quelli vestiti da coniglietti della duracell (meravigliosi) riprendo a correre bene e svelto tanto che mi ritrovo a chiudere il gap con quelli davanti e a passare alcuni avversari.
Vondelpark, ricordo che ci siamo passati nelle fasi iniziali di gara, perciò so che non manca più molto. E infatti arco dei 40 km! Zittisco ogni pensiero mi sforzo di rimanere concentrato... va beh un “cinque” a qualche piccolo spettatore ci sta!
Ultimo chilometro ancora in spinta, oserei dire in progressione; prendo di mira un altro concorrente e lo passo. Aumenta il sottofondo degli spettatori, svolta a destra, passo davanti alla scritta Iamsterdam eccomi nello stadio.
Calpesto la pista, ultima curva, ultimo rettilineo e sugli spalti vedo e mando un bacio a Elisa, sprint e un'altra posizione guadagnata e arrivo!!! 2.32.11 dal mio GPS (2.32.08 ufficiale) PB migliorato di 6'30''!
Calpesto la pista, ultima curva, ultimo rettilineo e sugli spalti vedo e mando un bacio a Elisa, sprint e un'altra posizione guadagnata e arrivo!!! 2.32.11 dal mio GPS (2.32.08 ufficiale) PB migliorato di 6'30''!
Bacio alla medaglia, riprendo a respirare... mi lascio andare alle emozioni!!! e alle lacrime, e ne sono fiero! Perché che sia al lavoro o nello sport l'unico modo in cui so fare le cose è mettendoci tutto me stesso.
E così è stato in questo viaggio per raccogliere le fatiche di mesi di allenamenti, di sacrifici, di dolori per via di un tendine infiammato. Ma grazie al supporto di Coach Filipas nella preparazione ma anche e soprattutto nel mantenere alta la motivazione, ho osato e ho spinto il mio limite oltre l'immaginabile!
E così è stato in questo viaggio per raccogliere le fatiche di mesi di allenamenti, di sacrifici, di dolori per via di un tendine infiammato. Ma grazie al supporto di Coach Filipas nella preparazione ma anche e soprattutto nel mantenere alta la motivazione, ho osato e ho spinto il mio limite oltre l'immaginabile!
Tempo di riprendermi e di ritrovare e riabbracciare Elisa e via, altre lacrime condivise con chi mi è a fianco ogni giorno, per rendere ancor più magica questa trasferta ma anche per dare senso alla mia esistenza!!!
Ho sempre pensato che la mezza fosse la mia gara, però dopo questa Maratona qualche dubbio mi è venuto... nel frattempo ho capito perché viene chiamata regina: per le emozioni che regala!!!