Martedì 19 settembre ripartono i corsi per il settore giovanile della Cardatletica;
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TRIKONASANA: pronti alla partenza!
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- Creato Mercoledì, 19 Novembre 2014 11:02
E quindi, continuando con le posizioni in piedi, oggi tocca a TRIKONASANA! L'asana del Triangolo (dal sanscrito Trikona), così chiamata perché il corpo va a creare dei triangoli (osservate le gambe, le braccia, il busto!).
E' un'asana speciale per gli Yoga Runner di Tite Togni! Infatti, una sorta di tradizione non scritta vuole che prima di ogni gara ci si faccia una foto in Trikonasa alla partenza, con un simbolo del luogo in cui si trova.
Nella prima foto, sono alla partenza della Notturna di Firenze 2014, e alle mie spalle c'è la Cattedrale di Santa Maria del Fiore. Mi sono divertita a ritrovare qualche altra foto in Trikonasana, una alla Christmas Run a Villa Pamphili, Roma, e e una alla Maratona di Padova (foto scattata sotto lo sguardo perplesso di alcuni pacer!).
Perché proprio Trikonasana.
Rispondendo da runner, mi viene da notare il pettorale e lo sguardo deciso oltre a un senso di forza e flessibilità! Vedo una posizione ferma ma dinamica, che tende i muscoli prima di "scatenarli", con il piede pronto per partire, quasi una molla carica! E con qualche reminiscenza di geometria, aggiungo che un triangolo resiste alle pressioni sulla base, e per i piedi di chi corre è una bella metafora!
Rispondendo da yogini, noto che non solo allunga e rinforza anche, cosce, ginocchia, polpacci e caviglie, e che poi distende schiena e spalle (la testa dovrebbe essere girata per guardare il palmo,,, diciamo che c'è una deroga per la foto!). Rifletto anche sul valore spirituale del triangolo che rappresenta i tre aspetti delle figure divine in molte religioni (la Trimurti nell'Induismo, la Trinità nel Cristianesimo). Il corpo è qui iscritto in una figura perfetta e sacra, dando un profondo senso di equilibrio e forza interiore.
Come fare Trikonasana.
E' un'asana semplice da fare ma sicuramente "rognosa" da spiegare a parole, per i tanti movimenti che portano al suo completamento, E quindi, per la descrizione dell'esecuzione. vi metto il link allo Yoga Journal, che vi guida passo dopo passo. Trovate il termine Utthita, che vuol dire esteso. Potete non dargli attenzione, ne parlero' in seguito.
Per l'esecuzione dinamica, vi propongo questo cartoon dalla sereie "Yoga x Kids" (è in inglese, ma quello che conta sono le figure...). Aggiungo solo che è importante allungare molto le braccia e il corpo lateralmente prima di scendere a terra. E' una fase fondamentale per chi corre, che mobilita e scioglie!
Un'ultima riflessione: i movimenti che portano a Trikonasana sono molto semplici e fluidi. Per questo motivo, credo sia un'asana da "gustarsi" con bei respiri e gesti lenti intensi, dandoti tempo. Diventa uno stretching mentale e fisico, che ben aiuta a concentrarsi e trovare serenità prima della gara. Magari potete conoscerla e scoprirla in allenamento!
Che altro aggiungere? Che mi piacerebbe avere foto di altri Cardatleti in Trikonasana.. dimenticavo di dire che oltre ai benefici fisici e mentali, è indubbio che porti molta fortuna.
PS per eventuali approfondimenti, ho fatto riferimento ai miei "testi sacri", i volumi di A. Van Lysebeth e di Kundalini Yoga di cui ho parlato nei post precedenti. Inoltre, ho pescato a piene mani da alcuni libri di sociologia delle religioni..
Tutti in corsa, please: TADASANA
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- Creato Giovedì, 13 Novembre 2014 11:05
Vi ricordate Tadasana? Vi è piaciuta questa posizione in piedi? Bene, adesso provate a farla muovendovi, con un ritmo rapido!
È la stessa cosa, solo che invece di avere le piante dei piedi fisse sul pavimento, le alzate e poi le riappoggiate.. E poi cambia anche il nome: si chiama corsa!
Ho volutamente ripreso le parole del post precedente, per suggerire una sorta di filo conduttore che porta da stare sdraiati a stare in piedi e quindi a correre... Perchè la postura del corpo è quella.
Facile a dirsi vero?
Posso dire, per esperienza personale, che tutto sommato è anche non troppo difficile a farsi... Credo non ci siano segreti o altro, e non servano anni di pratica dello yoga.
Semplicemente, in allenamento, prima di avviarsi a correre, si può prendere l'abitudine di stare qualche minuto in Tadasana, a occhi chiusi. Ne esce una sorta di check up della posizione. E già da li, si prende consapevolezza di dove siamo messi non proprio bene (un esempio personale, la mia spalla destra piegata in dentro,..). Sempre da fermi, si può pensare di allentare le tensioni, magari respirando in modo lungo, intenso e profondo.
Poi, muovendo i primi passi, si può ripensare alla posizione corretta, come se il corpo avesse memorizzato Tadasana. Nei momenti di stanchezza, aiuta ritornare con la mente a Tadasana e provare a recuperare la posizione di partenza... Magari a sciogliere quelle aree tese che avevamo percepito (nella foto sono alla Notturna di Firenze, e credo che stessi quasi a dialogare con la spalla destra!).
Quindi, finito l'allenamento, anche più tardi, possiamo darci qualche minuto di recupero in Shavasana, un modo di curare la posizione e far recuperare bene la schiena, placando il corpo.
In questi giorni sto riprendendo a correre, dopo due anni di stop. Aver scritto per il blog queste "puntate" mi sta aiutando a ripartire. Nei miei 20 minuti di corsa adesso sto concentrata su Tadasana, li faccio diventare non solo un allenamento ma anche un esercizio di rilassamento e cura di me... Ci associo mentalmente il mantra Sat (espirando) Nam (inspirando)... per darmi un buon ritmo ( Sat Nam significa Manifestare la Vera Identità e mi sembra di buon auspicio). Vi sapro' presto dire!
PS e Tite Togni presenta Yoga x Runners su Facebook dicendo: "YOGA PRE E POST CORSA, PER CORRERE A LUNGO E IN SALUTE,. SEMPRE IN TADASANA! ".... vuol dire che funziona!
Tutti in piedi, please: TADASANA
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- Creato Giovedì, 06 Novembre 2014 11:07
Vi ricordate Shavasana? Vi è piaciuta questa posizione sdraiata? Bene, adesso provate a farla in piedi!
È la stessa cosa, solo che invece di avere il pavimento sotto tutto il corpo, lo avete solo sotto le piante dei piedi, e poi cambia anche il nome,..
Diventa TADASANA, la POSIZIONE DELLA MONTAGNA. Simbolicamente, è un'asana che, radicandoci a terra, ci slancia verso il cielo. Pensando a un monte, i piedi uniti sono la base, la schiena ne è la struttura geologica (dritta ma non rigida, con le sue curve naturali), le braccia suggeriscono i declivi (lungo il corpo, tese e con i palmi all’interno), la testa svetta in alto.
Trovate qui un video in cui Tite Togni spiega proprio ai runner come fare Tadasana al meglio (si, l’audio non è dei migliori, è un’occasione per sviluppare la concentrazione e magari vederlo più volte). Se poi avete voglia di leggere una spiegazione dettagliata, ecco il link allo Yoga Journal (un sito che vale la pena di visitare…). Altri riferimenti per il post li ho presi da uno dei miei manuali preferiti, "Kundalini Yoga" di Satya Singh, BIS Edizioni.
PS Ma quanti tipi di yoga ci sono? Intanto chiariamo che lo yoga è uno….. presto aggiungerò’ altre cose!
PS Perché nella foto in Tadasana sto a occhi chiusi? Perché è un modo di lavorare più a fondo sull’equilibrio!
PASHIMA NAMASKARASANA, una storia mia!
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- Creato Giovedì, 30 Ottobre 2014 11:08
IL 30 OTTOBRE 2013, sto pedalando sulla ciclabile del Tevere. Rallento, mi fermo, la mia MTB si piega dolcemente di lato e io tocco terra col gomito. Una banale caduta che mi frattura della testa dell'omero, richiedendo un’operazione per l’inserimento di due viti. E soprattutto il verdetto dei medici: "Il gomito non torna mai a posto. Il gomito è la tomba dell'ortopedico, del chirurgo e del fisioterapista". Sono attonita e terrorizzata, è tutto successo troppo in fretta e troppo male. Solo un'infermiera mi sorride: “Lei è una sportiva, avrà la tenacia per rimettere il gomito a posto ". Ripenso agli anni di pratica dello yoga, il mio modo di vivere corpo e mente con rispetto e determinazione, nella ricerca di un miglioramento continuo. Con fatica, scelgo di "pensare al gomito guarito" e tengo attive spalla, mano, dita, le poche parti libere dal gesso.
UN MESE DOPO L'INCIDENTE, tolgo il gesso: il braccio è bloccato ad angolo retto, si muove pochissimo. Decido di segnare sul muro i progressi e inizio la fisioterapia. A casa rifaccio i movimenti, accompagnando il braccio col respiro. Massaggio il gomito con olio all’arnica, quasi ci parlo... La mattina e la sera pratico a letto Shavasana, puntando in particolare al rilassamento di braccia, spalle e schiena, per dare equilibrio e serenità a tutto il corpo.
Ma con ogni chiusura c’è possibilità di una nuova apertura: con l’amica istruttrice Alida Mazzaro inizio una pratica intensa e continua di Yoga Kundalini, dove le braccia sono centrali non solo per le asana, ma anche per la meditazione. Inizio a dedicarmi anche a quest'altro aspetto dello yoga, importante per me che voglio “salutare il passato”. Alida mi guida, e il gomito mi segue nel percorso… e piano piano non si notano più le differenze. Soprattutto, la giornata inizia col il braccio non più contratto.
NOVE MESI DOPO L'INCIDENTE, festeggio con il Saluto Rovesciato nella posizione dell'Albero: equilibrio e slancio verso l'alto, verso i sogni, perché il passato è alle spalle. Lo yoga, da cross training per la corsa, inizia a diventare un’attività fisica centrale. Continuo con lo yoga Kundalini anche per due ore al giorno, sento la mia posizione allinearsi. Correndo, mi rendo conto che alzo di più le ginocchia e uso meglio le braccia. Una ciclicità di movimenti, con lo yoga che adesso guida la corsa e mi sostiene nel rimettere a posto definitivamente i problemi dei piedi.
Piede d'Oro End
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- Creato Domenica, 20 Novembre 2016 21:36
- Scritto da SPOTI OMAR
Si conclude la 32a edizione del Piede d'Oro, campionato organizzato dal Podismo Sportivo del Varesotto, dove gli atleti del varesotto e non solo si sfidano per 33 domeniche tra percorsi di ogni tipo: asfalto, sterrato, misti, piatti e ricchi di saliscendi.
Per la nostra società, è il secondo hanno in cui portiamo atleti nella classifica finale, dove per essere ammessi bisogna partecipare ad un minimo di 20 gare (15 per i più piccoli). Le novità di quest'anno è stata la possibilità di scartare le 6 peggiori gare (o non partecipazioni) e l'introduzione del rilevamento dei tempi tramite chip.
Dei nostri 15 atleti iscritti, 5 si sono classificati per la premiazione di fine anno.
Sul fil di lana, ha centrato l'obbiettivo GABRIELE SECCI, che con 15 gare disputate si è piazzato al 6° posto della categoria MR. Per Gabri ricordiamo la vittoria nella gare di Mustonate e i secondi posti di Arconate, Malgesso e Gazzada Schianno, piccoli campioncini crescono.
Nella categoria M41, STEFANO GORNATI ha ottenuto, con 27 gare disputate, il 6° posto della categoria M41; purtroppo un piccolo infortunio nelle ultime gare ha impedito di lottare per la quinta piazza, ma siamo sicuri che il campione di categoria del 2011 saprà rifarsi nel 2015.
Nella categoria M58, ANTONIO SPOTI, ha ottenuto, con 26 gare disputate, quindi una sotto il quorum, il 34° posto di categoria; anche per lui, molte posizioni perse per un infortunio ai primi di settembre, che lo hanno costretto a concludere la stagione partecipando al percorso ridotto.
Nella categoria F57, AURELIANA VANZAGO, ha ottenuto, con 26 gare disputate (come sopra), l'11 posto di categoria, con miglior prestazione il 5° posto nella gara di Cuasso al Piano.
Ed infine, non per ultima, lasciate spendere qualche parola per la nostra atleta... c'è chi l'aveva definita "la leonessa della Cardatletica" dopo averla vista in azione alla cross del Campaccio di due anni fa... L'anno scorso aveva sfiorato il podio, quarta in classifica, per un piccolo problema che le aveva impedito di partecipare alla prima gara della stagione, proprio quella con l'antidiluviano punteggio raddoppiato (antidiluviano perché era stato introdotto il punteggio doppio una quindicina d'anni fa perché alla gara organizzata dal Psv "Marciando per la vita" erano presenti un numero ridotto di podisti poiché era l'ultima del calendario). Quest'anno ha lottato, e si è saputa riprendere anche dopo piccoli infortuni e cali di forma; ed è anche riuscita a centrale uno splendido 3° posto di categoria a Brenta (una delle gare più dure); quindi con 31 gare disputate, ottiene il 3° posto di categoria, LORENA CASTIGLIONI.
PRANAYAMA - 2 (A volte rilassano)
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- Creato Giovedì, 23 Ottobre 2014 19:28